Quest’opera nasce dalla riflessione sulla condizione umana e il suo rapporto con la natura, ispirata dalla resilienza e dalla forza simbolica della donna africana. La figura centrale rappresenta non solo una connessione profonda con la terra e le sue risorse, ma anche la capacità umana di mantenere dignità e equilibrio di fronte a sfide e privazioni.
L’aquila, con la sua maestosità e libertà, è simbolo di visione e potere interiore, mentre l’acqua nel secchio evoca il ciclo eterno della vita, un invito a celebrare ciò che abbiamo e a trovare abbondanza anche nelle difficoltà.
Gli elementi contrastanti – la ciotola vuota, le rocce statiche, e lo sfondo oscuro – riflettono un dialogo tra mancanza e abbondanza, vulnerabilità e forza. L’opera prende vita dall’idea che, anche in un mondo pieno di contrasti, la libertà e la speranza nascono dal trovare armonia nel caos e forza nella semplicità.